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Enzo Rossi Roiss. Chi è costui? Nuuovi commenti (II)


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Pubblichiamo nuovi e animati commenti suscitati dall’articolo “Enzo Rossi Roiss. Chi è costui?”

http://kengaragsit.blogspot.com/2010/05/enzo-rossi-roiss-chi-e-costui.html


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Elisabeth ha detto...
Visto i commenti apparsi anche su FB voglio chiarire che Elisabeth Thatcher non ha mai scritto o firmato un testo dedicato a un certo Rossi Roiss. Sarebbe un grave spreco di tempo e di energie. 
Unica volta che l’ho citato, è stato quasi un anno fa in un mio blog, parlando di Biennale di Venezia (unica volta dove l’ho incrociato) e mi ha divertito troppo in un suo monologo. Ecco la citazione (in versione ridotta per pietà): “… ho fotografato i visitatori, ho conosciuto gente stravagante: come … Oppure un altro vecchietto … che si aggirava in mezzo alle due sedi dell’esposizione “Glasstress” e si presentava come l’organizzatore e critico di nome Rossi Roiss. Peccato che abbia parlato così tanto di se stesso che mi ha fatto insospettire e dopo una breve verifica ho scoperto che è solo un guardiano, una specie di bidello fornito insieme allo spazio, compreso nel prezzo. La Biennale è bella anche per questi personaggi simpatici.” 
Ma ho ospitato volentieri sia sul mio blog, sia su FB questo testo che stiamo commentando perché lo trovo deliziosamente ironico. 
Elisabeth Thatcher
Elisabeth ha detto...
Fa tenerezza uno che comunica al mondo intero di avere dieci libri pronti per la stampa mai presi in considerazione da nessuno. Guardare: “pronti per la stampa” http://www.rossiroiss.it/wordpress/pronti-per-la-stampa
Anonimo ha detto...
di alberto agazzani
Un tal Enzo Rossi Roiss, che non ho mai conosciuto e della cui esistenza in terra ho appreso solo in tempi recenti, continua ossessivamente e compulsivamente ad inviare e pubblicare notizie riguardo al sottoscritto che, nella migliore delle ipotesi, rappresentano solo una distorta e malevola interpretazione della realtà. 

Il sottoscritto, critico d'arte e curatore professionista (con tanto di Partita Iva), ha prestato il proprio contributo in maniera del tutto gratuita in occasione della mostra veneziana dei sedicenti disegni di Francis Bacon, esprimendo nel suo saggio in catalogo, nel novero di un'indagine storica tutta in divenire, non poche perplessità; perplessità ovviamente non condivise dai poco limpidi organizzatori e che hanno trovato alimento ulteriore con le iniziative successive messe in atto da Cristiano Lovatelli-Ravarino in sintonia con l'editore Christian Maretti e l'avvocato Umberto Guerini. Iniziative che in alcun modo interessavano ed interessano il sottoscritto che, di fatto, ha negato qualunque ulteriore coinvolgimento, chiudendo da tempo, definitivamente e chiaramente, qualsiasi rapporto con suddetti personaggi. 
Il signor Rossi-Roiss, che continuo a ribadire di non aver mai conosciuto, si è permesso in maniera arbitraria e scorretta di diffondere i contenuti di comunicazioni personali, atte solo ad alimentare la mia ricerca di verità e il mio personale studio di quei disegni. Nel far ciò si permette di manifestare nei miei confronti osservazioni del tutto deliranti, in quanto, a differenza sua, il mio curriculum professionale è conclamato da vent'anni di d'attività, con centinaia di mostre realizzate in tutto il mondo e oltre cento pubblicazioni, all'interno delle quali l'episodio veneziano dei disegni di Bacon appare assai risibile. 
Non ho mai inteso nè inventarmi nè spacciarmi per baconologo tout-court, come asserisce il signor Rossi Roiss, essendo il mio precipuo interesse e la mia attività indirizzate principalmente verso l'arte contemporanea e non la storia dell'arte (antica, moderna e contemporanea) propriamente detta. Ciò non toglie che l'incessante studio e approfondimento della storia dell'arte rimangano la base imprescindibile del mio mestiere ed in quest'ottica va inteso il mio interesse anche verso la vicenda intrigante dei sedicenti disegni bolognesi di Francis Bacon. 

I doni, natalizi e non, ricevuti spontaneamente da Cristiano Lovatelli Ravarino, che lui poco elegantemente e inopportunamente ha avuto il pessimo gusto di elencare, rinfacciandoli di fatto, in un suo delirante scritto ripreso altrettanto follemente dal Rossi Roiss in uno dei suoi tanti blog, sono stati evidentemente provocati da un suo ingiustificato quanto immotivato senso di riconoscenza verso la mia persona, all'interno di un rapporto personale (non intimo, preciso) in alcun modo riconducibile alla mia esperienza veneziana. 

Il signor Rossi-Roiss dimostra una scorretezza, un livore, un accanimento ed una pervicacia contro il Lovatelli Ravarino e i suoi disegni; malevolenza che si manifesta nell'ossessiva diffusione di informazioni parziali e nuovamente malevole (coinvolgendo persone largamente estranee all'oggetto della sua livorosa guerra personale e guardandosi bene dal pubblicare le repliche ricevute) che poco hanno a che fare con quella serenità e lucidità che ritengo fondamentali per la corretta conduzione di qualunque indagine seria ed equilibrata. 

Questo tanto per chiarire.
Anonimo ha detto...
di alberto agazzani
PS Nel giugno del 2009 mi è stata chiesta la disponibilità ad occupare la poltrona di assessore alla Cultura del Comune di Guastalla da parte del futuro vicesindaco, in quota Lega Nord (nella lista della quale sono stato candidato come INDIPENDENTE - ero membro dell'esecutivo del Dipartimento Cultura del PdL Lombardia al tempo - ed ELETTO, secondo per preferenze, consigliere della Città Storica a Reggio Emilia, incarico per il quale mi ero appunto candidato); disponibilità che è stata cortesemente negata, non ritenendomi in grado di ricoprire detto incarico nè interessato a svolgere attività ulteriori e diverse da quella che già svolgo. Anche su questo argomento il signor Rossi Roiss ha distorto malevolmente la realtà dei fatti.

Anonimo ha detto...
Il signor Rossi Roiss continua a riempire blog su blog dichiarando di aver denunciato Alberto Agazzani per questo scritto. Capisco il tentativo di far tacere le voci scomode (o quello di spillare quattrini che possano dargli un po' di ossigeno), ma dubito fortemente che qualunque giudice possa ravvisare qualcosa di illegale in questo scritto. Primo perchè Agazzani si riferisce alle opinioni del Roiss e, secondariamente quando si riferisce allo stesso, lo fa esprimendo a sua volta opinioni personali, che, piacciano a no all'arzillo Enzo, rappresentano il suo libero pensiero ed in alcun modo contengono elementi perseguibili. Occorre, però, prestare attenzione al pensionato nullatenente: non cadete nella trappola della sua provocazione ossessiva perchè quello di guadagnarci danari attraverso denunce civili pare essere il vero obiettivo (e fonte di guadagno, evidentemente).
Luigi ha detto...
Ho la fortuna di non essere stato mai coinvolto con questo losco personaggio e ringrazio per le preziose informazioni da tenere bene in mente per il futuro di tutti noi . Luigi F. Canepa
Silvia ha detto...
sono poche le persone corrette come Alberto Agazzani, lo ringrazio personalmente per mettere in guardia gli artisti da personaggi agghiaccianti così con il coraggio di fare nomi e cognomi... ci sono già un mucchio di gallerie che si approfittano degli artisti, se si agiunge anche una lista interminabile di "fenomeni" del genere passa la voglia di continuare a far parte di questo mondo...non capisco perchè una persona del genere non l'abbiano ancora fermata una volta per tutte..
Anonimo ha detto...
Mi fa sorridere che proprio il signor Agazzani sottolinei l'articolo.Tra lui e il signor Rossi non so chi sia peggio.Fate una ricerca e vedrete che i due personaggi fanno a gara per le cose dette, le bugie, le violenze verbali e fisiche, le denunce, la presunzione, 
Consiglio, lasciate perdere tutti e due e vivrete meglio. 
Saluti 

Marco Verrani
Anonimo ha detto...
La sfiga è che purtroppo qualcuno di quegli insulsi volumetti è stato realizzato. in qualità di grafico mi sono trovato ad avere a che fare con lui. Case editrici inesistenti, conti mai pagati. Un poveraccio insomma che per sbarcare il lunario si atteggia a critico d'arte, villantando conoscenze e capacità che in realtà non ha. In questo gli va riconosciuta una grande capacità. ma è altamente pericoloso statene alla larga se non ci volete rimettere dei denari.
Anonimo ha detto...
Di Steve
Allora aggiungo anche la mia testimonianza in qualità di traduttore: mai pagato per una traduzione commissionata da Rossi Roiss, preso in giro per mesi. Dopo alcuni anni un amico stampatore me lo nomina in una conversazione come un possibile cliente, sconsiglio vivamente. Lo stampatore casca comunque. Risultato: uno dei suoi assurdi libri stampato e poi mandato al macero. La sua tecnica è questa: ordina il lavoro, quando il libro è pronto paga un piccolo acconto e ritira alcune copie per fare la presentazione in pompa magna, così per il “pubblico” il libro già esiste. Restanti copie mai pagate e quindi mai ritirati. Ma sul suo sito il libro risulta esaurito, quindi come fosse avito un grande successo. Non è diabolico? 
Steve
bolognese ha detto...
Ha hah ha! Ma sapete chi è il suo pubblico? Il barbiere, il macellaio, il calzolaio ecc.. La presentazione serve a racimolare pochi euri presso questi grandi lettori. Il barbiere che mostra sempre i suoi libri addirittura è convinto che rossi roiss è console o forse anche l’ambasciatore della lettonia! Ha hah ha!

Commenti

  1. Agazzani é una persona perbene: cercate dove volete e non troverete nulla che lo infanghi realmente. Da non confondere con questo Rossi Roiss, mascalzone patentato e quello sì pericoloso.
    Questo gioco ad infangare la reputazione di professionisti onesti e seri come Alberto deve finire. Soprattutto quando queste calunnie vengono disseminate anonimamente.
    Vergognatevi!

    RispondiElimina
  2. "Enzo Rossi-Ròiss scrittore pornografo e “artista” sedicente e incompreso, oltre che organizzatore e curatore di mostre d’arte alle quale meglio non far parte per non screditarsi", come si legge in in articolo linkato di seguito, la dice lunga sul personaggio. E poi ancora: "Altre sue produzioni letteratureggianti autobiografanti hanno avuto un destino triste: quello di essere accantonati per la raccolta differenziata di prodotti autoediti che nessuna libreria acquisterebbe neanche se fosse stato possibile rivenderli un euro al chilo".
    E costui si permette di fare il censore degli altrui costumi invece di nascondersi dalla vergogna?

    Leggete un po' qua:

    http://www.area-press.eu/ap_notizie/21562-Vulveide_di_Enzo_Rossi_Roiss_al_Casino_in_Toscana.html

    RispondiElimina

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