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POETI SIRIANI XV

Muhammad Al Maghut Tristezza al chiaro di luna Tu primavera che vieni dai suoi occhi, canarino che viaggi al chiaro di luna portami da lei poesia d’amore o colpo di pugnale perché sono vagabondo e ferito amo la pioggia e il lamento delle onde lontane. Dal profondo del sonno mi sveglio col pensiero al ginocchio di una donna attraente vista un giorno e mi dedico al bere e a comporre poesie. Dì alla mia amata Layla dalla bocca ebbra e dai piedi di seta che sono malato e ho voglia di lei che ne scorgo le orme sul mio cuore. Damasco, carro rosa di prigionieri sono disteso nella mia stanza scrivo e sogno e osservo i passanti dal cuore dell’alto cielo sento pulsare la tua carne nuda. Sono vent’anni che bussiamo alla tua dura porta. La pioggia scende sui nostri vestiti e sui nostri bambini i nostri volti soffocati da una tosse dolorosa sembrano tristi come un addio gialli come la tisi. I venti desolati della pian