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Visualizzazione dei post con l'etichetta Pina Piccolo

"Il comandante del fiume" di Cristina Ali Farah a Bologna nella Libreria Ubik

Venerdì 5 di dicembre   alle ore 18.00 alla libreria Ubik (via Irnerio 27, Bologna) sarà presentato l’ultimo romanzo della scrittrice italo/somala Cristina Ali Farah.   La scrittrice dialogherà con la prof. Giuliana Benvenuti e Pina Piccolo e vi saranno letture di brani dall’opera a cura di Antar Mohamed Marincola e Marina Mazzolani, accompagnati al sax da Stefano Radaelli. Ubah Cristina Ali Farah è nata a Verona da padre somalo e madre italiana. A soli tre anni si è trasferita con la famiglia a Mogadiscio (Somalia), dove è rimasta fino allo scoppio della guerra civile nel 1991. Fuggita dal paese, dopo alcuni anni trascorsi a Pécs (Ungheria) è tornata in Italia e si è stabilita a Roma. Oggi vive a Bruxelles. Ali Farah collabora con varie testate, tra cui «Internazionale», «la Repubblica», «Giudizio Universale». Il suo romanzo d’esordio, Madre piccola ](Frassinelli) – sviluppato da un racconto vincitore del concorso Lingua madre al Salone Internazionale di

Bologna in mano ai poeti. 100 THOUSAND POETS FOR CHANGE

Sabato 29 settembre 2012 anche Bologna parteciperà alla seconda edizione di letture di poesia e performance su scala globale orientate verso l’urgenza di mettere in atto cambiamenti a livello sociale, politico e ambientale. Quest’anno letture e performance poetiche si terranno in contemporanea il 29 settembre in 700 luoghi diversi in oltre 110 nazioni. In Italia le letture si svolgeranno ad Alba, Brescia, Capua, Salerno, Genova, Palermo, Milano, Roma, Venezia, Trieste, Cagliari e per la prima volta a Bologna. In questo link trovate il sito ufficiale internazionale dell’iniziativa   http://www.bigbridge.org/100thousandpoetsforchange/     e in quest’altro   l’evento su Facebook relativo a Bologna http://www.facebook.com/#!/100ThousandPoetsForChangeBologna/events . Tra gli oltre 80 poeti che hanno aderito all’iniziativa di Bologna, che si svolgerà in diversi spazi tra Piazza Nettuno e Piazza Verdi, dalle ore 10,00 alle ore 23, 00 , ci sono nomi

Casamondo, racconti interculturali

28 febbraio 2012, h 21:00 VaPian Art Bar, via Santa Croce 16 (Bologna) CASAMONDO, presentazione dell’e-book e letture pubbliche In collaborazione con l'associazione Eks&Tra, il Dipartimento di Filologia classica e Italianistica dell'università di Bologna e la Biblioteca multiculturale “Casa di Khaoula”. Multiculturalità al VaPian secondo appuntamento della nuova rassegna di Malicuvata coinvolgerà scritture migranti e strumenti di fruizione innovativi. Molto si sta leggendo e scrivendo di questi tempi sull’adozione prossima futura dell’e-book. Poco si è detto, però, della possibilità che dà il formato elettronico di leggere le cosiddette “scritture emergenti”. "Casamondo, racconti interculturali" è un esempio valido e affascinante di questa nuova possibilità di emergere, intrapreso da autori italiani e stranieri in lingua italiana, in una prospettiva definitivamente, chiaramente interculturale. È in questa ottica che la c

POETI SIRIANI IX

AISHA ARNAOUT In silenzio visse In silenzio morì (1) In silenzio Visse In silenzio Morì inutile figa dissero, dopo averlo saputo Io caddi in ginocchio davanti alla sua salma La spogliai del sudario con le mie unghie scrissi sulla lapide Qualcosa (2) Si mise la camicia, prese l’ombrello Senza fare parola Neppure io parlai. Dopo che se ne fu andato Mi misi davanti allo specchio Mi squarciai la lingua Per vedere se vi fossero intrappolate parole Ma non vidi che muscoli e vene. Mi rammendai la lingua E scoppiai a ridere -il riso non è parola Poi mandai in frantumi lo specchio Da allora Frantumo specchi invano Cercandone uno Che non rispecchi Più, uno specchio Che mandi me in frantumi. (3) Mi inquieta che l’acqua non abbia colore che l’aria non abbia sapore che l’imene non abbia lacrime. La tenerezza delle spine il loro perpetuo rinnovarsi Mi ferisce: il nitrito d

Contro la repressione in Siria –Appello a poeti e traduttori per la traduzione e diffusione delle opere di poeti siriani

Vista la gravità della situazione in Siria, particolarmente gli spargimenti di sangue che su base quotidiana hanno caratterizzato gli ultimi mesi, lanciamo un appello perché in Italia non venga meno l’attenzione e la solidarietà verso le sofferenze di questo paese. Parte del processo attraverso cui si crea indifferenza ed ostilità verso il diverso e verso popoli di altri paesi è il mantenimento dell’ignoranza e il continuo sminuire di ciò che essi hanno sperimentato ed elaborato. Pubblicando questi testi di poeti siriani, uomini e donne diversi per generazione, strato sociale, religione e provenienza tradotti in italiano vorremmo dare un assaggio agli italofoni della ricchezza, diversità e profondità della cultura del popolo che li ha elaborati. La poesia riesce spesso a raggiungere chi la legge e chi l’ascolta in maniera più immediata ed è in grado di far emergere l’universalità dell’esperienza umana, contrastando l’idea di presunte superiorità occidentali, idea favo

PER LA FIGLIA DI MODOU SAMB

di Pina Piccolo , 18 dicembre 2011 DIEREDIEF SERIGNE TOUBA* Puoi smettere di aspettarlo tredicenne dagli occhi ridenti e col vestitino buono color di lillà comprato per la foto da mandare a papà con i soldi della rimessa DIEREDIEF SERIGNE TOUBA Il padre che anelavi di carne e ossa e respiro per 13 anni trafelato a correre con borsoni nella palestra dello stato italiano destra e sinistra ne hanno allenati polpacci, bicipiti e polmoni ma non torna più sulle sue gambe Ora dopo tredici anni ti rimandano “la salma” non in barcone ma con l’aereo pagato da lacrime di coccodrillo. DIEREDIEF SERIGNE TOUBA Te lo rispediscono dal pulpito dolente politici malfattori e conniventi abituati a lanciare il sasso nascondendo la mano inguantata di odio e superiore ingordigia mentre dalla bocca cascano perle d’ipocrisia DIEREDIEF SERIGNE TOUBA E nel rimestare le sue carni nere potremmo trovare il virus della Sindrome Italiana che stavolta si abbatte su padri scuri r

October 13 1992 at Yaxchilan

The day after the five hundred years of Columbus landing by Pina Piccolo The Morning After glow Of the forest Who survives The foolishness Of civilizations, Regenerates herself From disturbances At ground level Witnesses species Aglitter and extinguish Proud organisms shrivel up In a combustion of arrogance. Yes, she was affected, Her tears of mourning Mistaken for dew, Her sighs of disapproval Thought to be wind. Yet her deep roots Still gripped the earth, Temple stones Corroded by moss Became sand Transported by ants. Even the poisons Floating on the water Were purified Beating Mile after mile On rocks Nature trying to Wash off a stain. Forest , now, we pull Limbs Off your spreading body, A demented weather Dries your wells, Nasty kids Playing god, Tug at your Apron strings. No longer waiting For discoverers or messiahs You stand attached to the soil And bend, Bowing to th

13 ottobre 1992 a Yaxchilan, Chiapas

Il giorno dopo i cinquecento anni dell’approdo di Colombo di Pina Piccolo La foresta Nella luminescenza del Giorno Dopo Sopravvissuta Alle sciocchezze Delle civiltà Sa rigenerarsi Dallo scompiglio Che dilaga a piano terra La foresta sì che ha visto specie Prima splendere e poi spegnersi Tronfi organismi rinsecchiti Per combustione d’arroganza. Certo, di questo anche lei ha sofferto Le sue lacrime afflitte Scambiate per rugiada, I sospiri di disapprovazione Presi per vento. Ma alla terra non cessavano Di abbarbicarsi le sue profonde radici, Le pietre del tempio Corrose dal muschio Si sfaldavano in sabbia Trasportata dalle formiche. Perfino i veleni A galla sul torrente Sapeva purificare Sbattendoli Miglio dopo miglio Sulle pietre. La natura cerca Di lavare ogni pecca. E adesso, strattonandoti ai margini Cerchiamo di divellerti gli arti Mentre il clima impazzito Ti secca le sorgenti Furfantelli Gi