Saniyya Saleh Un milione di donne ti sono madre Oh foresta dal mio cuore incendiata avvicinati, ignora quel che non si può tralasciare, sussurrami in bocca il tuo celato fruscio, nelle orecchie e nei pori, rivela la tua rivolta e fiorisci nella cupola perforata di un corpo barcollante. Non è forse duro l’inverno? Non lo sono anche la pioggia e la tempesta? Ma, oh, come sono belli quando cedono il passo. Non sapevo che la dimenticanza avesse le gambe e se ne va e viene come un cavallo riottoso che attende la caduta della rosa color bronzo da lassù in cima. Se gli cade sul dorso, spicca il volo portandola con sé, se gli cade tra le zampe le sferra un calcio. Oh, foresta che sei fiorita nel mio corpo, non temere. In te ho nascosto la mia anima o tra due fessure forti come eserciti (sebbene gli eserciti non ci conoscano e non si curino di noi). Sprofonda la tua testa dentro di me, penetrami fino a far intrec...
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