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LOLITA, CHE SCANDALO!

di Lolita Timofeeva Dovete sapere che in Lettonia il nome “Lolita” è molto diffuso. Però si pronuncia in modo diverso. L’accento cade sulla prima sillaba: Lòlita. Quasi sicuramente questo nome è stato importato in Lettonia. La città di Riga sin dai tempi più remoti è il crocevia di scambi commerciali e culturali. Probabilmente il nome Lolita trovò assimilazione nella nostra cultura anche per via dell’assonanza con altri nomi tradizionali lettoni come Lìlita, Sòlvita, Èlita, Aelìta. In diversi paesi questo nome si pronuncia in modo differente. In Francia sono Lolità, in Russia Lalìta. Quindi se mi chiamate all’italiana, non mi offendo. Quando sono arrivata in Italia, all’inizio, presentandomi, mi stupiva lo sgranare degli occhi della gente e le esclamazioni come: “Ma è veramente il tuo vero nome?” E si, veramente! Intanto, quando sono nata, i miei genitori non avevano letto il famoso romanzo di Nabokov, perché allora non era ancora pubblicato nel nostro paese. Ma anche d

IL MIO BLOG E' UN PESCE?

di Lolita Timofeeva http://lolitatimofeeva.blogspot.com/2010/01/il-mio-blog-e-un-pesce.html Ho riflettuto a lungo sul perché crearsi un blog. Pur ammettendo di avere forti pregiudizi per la marea di banalità che circola in rete e di avere impegni che per ora ritengo più interessanti, mi arrendo al richiamo della modernità rinchiuso in questo nomignolo-neologismo “blog”. Ma c’è un piccolo problema: ho sempre sostenuto che fare una qualsiasi cosa senza voglia è tempo perso. Allora provo a convincere me stessa usando un trucco: mi impongo di cambiare il mio punto di vista. Perché quando non riesci a mutare le cose secondo il tuo desiderio, poi sempre aiutare il tuo desiderio a cambiare. Dunque, mi arrendo e prometto di accettare la sfida e di seguire questa sorta di diario di bordo amorevolmente. La parola “sfida” già mi piace. Ma scrivere un blog è sempre mettersi in piazza. Pur riconoscendo la democrazia di questo mezzo, il tuo pensiero e ciò che fai diventa accessibile a tutti

Il volto bizzarro di Arte Fiera.

di Lolita Timofeeva http://lolitatimofeeva.blogspot.com/2010/02/il-volto-bizzarro-dellarte-fiera.html

Uno sguardo sull’Arte in Fiera

di Elisabeth Thatcher Eccovi uno sguardo sull’Arte Fiera. Uno sguardo incantato, ma più che dalle opere, dai visitatori. Perché l’arte diventa sempre più assomigliante all’allestimento di un lunapark all’interno del quale le persone portano a spasso se stesse come vere e proprie opere d’arte. Gli esemplari migliori di solito si presentano all’inaugurazione, ma anche altri giorni non si scherza!

ABBIAMO SMARRITO IL SENSO DELLA NOSTRA STORIA

di Vito Teti disegno di Lolita Timofeeva Vito Teti insegna attualmente Etnologia e Letterature Popolari presso l'università della Calabria, dove dirige il ”centro di antropologie e letterature del mediterraneo” presso il dipartimento di filologia, ed è presidente del corso di Laurea in Lettere. E’ responsabile in Italia dell’ I.C.A.F., associazione europea di antropologia dell’alimentazione. Si è occupato di storia e Antropologia dell’alimentazione, di emigrazione e antropologia del viaggio, del motivo della melanconia e della nostalgia nel mediterraneo, della storia e dell’antropologia dell’abbandono di antropologia della letteratura. Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati in lingua inglese, francese e spagnola. Collabora con numerose riviste italiane ed internazionali e con quotidiani a diffusione nazionale e regionale. “Abbiamo smarrito il senso della nostra storia” È apparso in “Il Quotidiano della Calabria” lunedì 11 gennaio, 2010, p. 1 e p. 8 Sprofondati sui nostr

LA SEDUZIONE AL TEMPO DELL'IKEA

di Lorenzo Marvelli La nuova fase economica che viviamo rappresenta il superamento del paradigma focaultiano disciplina-contollo. Il capitalismo contemporaneo si è trasformato nebulizzandosi e non gioca più tutte le sue carte in fabbrica; la fabbrica è esplosa pervadendo la vita: tutta la vita è messa in produzione. Al vecchio paradigma se ne sostituisce uno nuovo che non prevede unicamente la produzione e la distribuzione di merci ma la produzione e distribuzione di segni nelle metropoli. Il linguaggio è la vera ossessione del capitalismo contemporaneo ed alla disciplina-controllo del secolo scorso si sostituisce il paradigma consumo-assoggettamento del secolo nuovo. All'uomo debole del '900, segue l'uomo che acquista del secolo attuale. Tutti gli spazi della vita messi in produzione (la casa, il lavoro, il supermercato, i media, il tempo libero, la scuola...) si fanno così occasione di dominio e di profitto. Eppure. La questione centrale è la seduzio

GIORGIO CELLI, COSTANZA SAVINI E LOLITA TIMOFEEVA HANNO PARLATO DELLA LORO SCRITTURA E PITTURA NELLA BIBLIOTECA DELLE DONNE A BOLOGNA

di Elisabeth Thatcher Nella foto : Costanza Savini ,Gaetana Miglioli, Lolita Timofeeva , Giorgio Celli e Daniela Delzotti (foto di Lodovico Pignatti Morano) Il 10 novembre alle ore 18 nella Biblioteca delle Donne a Bologna, in una sala gremita di gente ha preso vita una discussione accesa con escursioni poetiche e filosofiche sulle esistenze umane.., accompagnata da letture di brani dei libri presentati, eseguite da Gaetana Miglioli e Daniela Delzotti. Sono stati presentati tre libri: “Il lago in soffitta“ (romanzo, ambientato sul lago di Garda), “La costellazione del Principe Splendente” (una favola) di Costanza Savini e “Destini”, scritto a quattro mani da Giorgio Celli e Costanza Savini. “Destini” fa da filo conduttore a una piccola anteprima di una mostra di Lolita Timofeeva in preparazione. Le opere esposte sono di grandi dimensioni e trasportano lo spettatore all’interno delle camere di un albergo. Di un albergo si parla anche in uno dei racconti pubblicati nel l