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Rivoluzioni

di Olivier Roy --> --> In Tunisia e in Egitto è scesa in piazza una nuova generazione. Che è più istruita, individualista e laica della precedente. Le rivolte popolari in Nordafrica e in Medio Oriente sono state interpretate dagli europei attraverso uno schema vecchio di trent’anni: la rivoluzione islamica in Iran. Ci si aspetta che i gruppi islamisti assumano il controllo delle proteste o stiano lì a tramare nell’ombra, pronti a conquistare il potere. La discrezione e il pragmatismo dei Fratelli musulmani egiziani, però, stupisce e preoccupa: che fine hanno fatto gli islamisti? Osservando meglio i manifestanti, è evidente che abbiamo a che fare con una generazione postislamista. Per le persone coinvolte nelle proteste i grandi movimenti rivoluzionari degli anni settant

Appunti sulle Sollevazioni Arabe

di Adel Jabbar (sociologo e saggista) --> 14 gennaio 2011: E’ questa la data che segna la svolta tanto agognata dalle moltitudini dei paesi arabi, in cui il despota (al-taghiya) Ben Ali è fuggito. Il tiranno che ha tenuto in ostaggio la Tunisia per ben 23 anni non c’è più. 25 gennaio 2011: E’ stato il giorno in cui in Egitto la gioventù ha accolto l’invito del movimento giovanile 6 aprile a manifestare per porre fine al strapotere di un altro dittatore arabo che ha fatto delle leggi di emergenza una sistematica prassi di governo trasformando l’intero paese di ben ottanta milioni di cittadini in una tenuta di famiglia. Queste due date indicano una radicale rottura con decenni di stagnazione, che rischiava di diventare un aspetto peculiare delle società arabe. Le proteste (al-tadhahurat) l’insurrezione (al-wathba), la sollevazione (l’intifada) e la rivoluzione (al-thawra) che stanno attraversando l’intera area araba, dalla Mauritania fino allo Yemen, evidenziano il de

Lettera ai giovani immolati di febbraio

di Pina Piccolo --> La prossima volta, il fuoco The Negroes of this country may never be able to rise to power, but they are very well placed indeed to precipitate chaos and ring down the curtain on the American dream James Baldwin The fire next time L’anno scorso di questi tempi, nello scritto Rapsodia in giallo mi trovavo a rievocare lo scrittore afro americano Ralph Ellison che nel suo libro Invisible Man parlava della condizione dei discendenti della tratta degli africani strappati a viva forza dalla loro terra per lavorare nelle piantagioni americane. In quell’occasione facevo l’analogia con quello che succedeva qui in Italia ai lavoratori migranti che si erano ribellati a Rosarno. Quest’anno, grazie ai cambiamenti intercorsi nella situazione internazionale e l’acuirsi del razzismo e delle risposte istituzionali mi trovo invece a ricordare il lavoro di un grande scrittore afroamericano, James Baldwin, che nel 1963, scriveva un libro di grande successo

Parabola del CaliCanto

di Pina Piccolo (in lode delle rivolte d'inverno) --> --> La zaffata di calicanto Che improvvisa ti investe La faccia tagliata dal vento T’inebria e ti scioglie L’inverno Mesi prima che il croco Buchi la terra Intirizzita Langue nel corpo La vena Palpitante Di primavera Come mina vagante Imperscrutabile All’occhio dell’esperto Inaspettato Intenso si leva Profumo di Mutamento Nelle piazze purificate Dalle ceneri degli immolati Stupore Di piedi d’argilla Smottati Dalla marea Di rami di calicanto Fioriti d’un tratto Su apparente Spoglio grigiore Umile calicanto Che ognuno dimentica Nel gelo della mente Invernale Pallido giallore Che fiammella Diventa e t’accende. (5 febbraio 2011) -->

La dignità Araba

di Adel Jabbar (sociologo e saggista) --> Quello che sta succedendo nel mondo arabo e in particolare in Tunisia e in Egitto, come in Yemen, Giordania, in Algeria, sta a dimostrare che è terminato un periodo nel quale quasi tutti i paesi arabi hanno convissuto con la paura. Hanno convissuto con la repressione, spesso feroce, con sistemi assolutamente autoritari, dittatoriali, dispotici, con una componente di corruzione molto evidente, con dei regimi che hanno escluso per anni buona parte della popolazione dalla partecipazione alla vita pubblica e politica, non solo impaurendo ma anche impoverendo. In conseguenza di tutto questo le manifestazioni di oggi sono caratterizzate da due elementi: da una parte la rivendicazione della libertà e dall'altra parte la richiesta di giustizia sociale e soprattutto la richiesta di dignità. Dopo la caduta del muro di Berlino nell''89 il mondo arabo è rimasto fuori da qualsiasi dialettica di cambiamento; le

TRENTA ARTISTE PER SANTO STEFANO. CHIOSTRO DI SANTO STEFANO. BOLOGNA

--> dal 2 Dicembre 2010 al 15 Dicembre 2010 1° Dicembre : vernissage ad inviti e nella stessa serata battuta d' Asta Sotheby’s di tutte le opere. Dal 2 al 15 Dicembre: mostra aperta al pubblico . Elenco delle artiste che hanno dato la disponibilità ad offrire una loro opera d’arte: Wanda Benatti, Paola Bergami, Luisa Bergamini, Anna Boschi, Milena Buti, Giovanna Caimmi, Annalisa Cattani, Isabella Ciaffi, Emma Civallero, Franca Forconi, Giovanna Galota, Clara Ghelli, Anna Girolomini, Carla Leonelli, Claudia Marchi, Paola Martelli, Emma Maschio, Patrizia Merendi, Lucilla Mongardi, Lina Osti, Rossella Piergallini, Rosella Re Pistani, Valeria Resca, Antonietta Sabatini, Donatella Schilirò, Giovanna Sciannamè, Sandra Senni, Roberta Serenari, Gianna Solmi, Lolita Timofeeva, Laura Toponi Con il Patrocinio di: Comune di Bologna - Provincia di Bologna – Regione Emilia Romagna  L’Arte di fare squadra. Ovvero, tutti uniti per salvare non solo u

Il caso dell’uomo dei lupi. Teatro Dehon

--> Dramma psicanalitico liberamente ispirato all’omonimo referto clinico di Sigmund Freud 11 novembre 2010 - ore 21 Teatro Dehon, via Libia 59, Bologna scritto da Claudio Beghelli Con Giulio Pizzirani e Nicola Bortolotti Regia: Giulio Pizzirani scenografia e disegni sono di Lolita Timofeeva musiche originali, suono e luci Matteo Cincopan animazioni grafiche di Massimiliano Bartoloni tecnico proiezionista Davide Savaidis