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GIORGIO CELLI, COSTANZA SAVINI E LOLITA TIMOFEEVA HANNO PARLATO DELLA LORO SCRITTURA E PITTURA NELLA BIBLIOTECA DELLE DONNE A BOLOGNA

di Elisabeth Thatcher





Nella foto: Costanza Savini,Gaetana Miglioli, Lolita Timofeeva, Giorgio Celli e Daniela Delzotti
(foto di Lodovico Pignatti Morano)
Il 10 novembre alle ore 18 nella Biblioteca delle Donne a Bologna, in una sala gremita di gente ha preso vita una discussione accesa con escursioni poetiche e filosofiche sulle esistenze umane.., accompagnata da letture di brani dei libri presentati, eseguite da Gaetana Miglioli e Daniela Delzotti.
Sono stati presentati tre libri: “Il lago in soffitta“ (romanzo, ambientato sul lago di Garda), “La costellazione del Principe Splendente” (una favola) di Costanza Savini e “Destini”, scritto a quattro mani da Giorgio Celli e Costanza Savini.
“Destini” fa da filo conduttore a una piccola anteprima di una mostra di Lolita Timofeeva in preparazione. Le opere esposte sono di grandi dimensioni e trasportano lo spettatore all’interno delle camere di un albergo. Di un albergo si parla anche in uno dei racconti pubblicati nel libro “Destini”.
È un connubio e un confronto singolare caratterizzato dall’uso di due diversi mezzi espressivi come scrittura e pittura per affrontare lo stesso tema.
La scrittrice Costanza Savini si mette nei panni della vecchia proprietaria di un lussuoso albergo, osservando le vite e i destini più inaspettati che passano davanti ai suoi occhi. La vita dell’anziana signora si svolge all’interno dello stesso albergo nell’attesa di trovare la chiave per aprire una stanza – metafora del suo passaggio nell’aldilà.
La pittrice Lolita Timofeeva raffigura le finestre dell’albergo Drapperie, di fronte al quale ha abitato per tanti, come un invito al voyeurismo. Ha ritratto le sue finestre come piccoli teatrini, come palcoscenici per la rappresentazione di storie umane. L’artista ha spiegato che alcune scene le ha trasferite sulla tela tali e quali, affascinata dall’ambiguità della situazione, affermando che spesso la realtà supera la fantasia. Altre, invece, sono di pura invenzione.
Giorgio Celli, parlando del libro scritto a quattro mani, ha fatto un’escursione nell’affascinante mondo di due visioni diverse: lui, materialista, maschilista e realista e Costanza, che ogni cosa la percepisce come un simbolo, un segno, una metafora.
La serata si è conclusa con un brillante confronto dialettico fra Lolita Timofeeva e Giorgio Celli sull’approccio dello spettatore a un’opera d’arte vista come proiezione di se stessi, come un’immagine di se riflessa nello specchio, degna di analisi Freudiana.

















“Hotel Drapperie 1”, cm. 120x100, di Lolita Timofeeva














“Hotel Drapperie 2”, cm. 120x100, di Lolita Timofeeva














“Hotel Drapperie 3”, cm. 120x100, di Lolita Timofeeva



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