Un sondaggio sul personaggio discusso, controverso e infaticabile. Uomo – Araba Fenice.
Di Kengarags
Enzo Rossi Roiss, all’anagrafe Vincenzo Antonio Rossi, nasce il 14 settembre 1937 a Novoli in provincia di Lecce in una famiglia numerosa. All’età di diciannove anni emigra al nord in cerca di fortuna e di una vita migliore.
Frequenta il corso di giornalismo ad Urbino. Nel 1959 comincia a firmarsi con il nome di Enzo Rossi Roiss collaborando con dedizione ad alcuni giornali, anche se minori o di servizio.
Nell’albo dei giornalisti, però, non abbiamo trovato di lui alcuna traccia.
Dopo alcuni anni si trasferisce a Bologna e tenta l’attività editoriale con alcune pubblicazioni sull’arte, anche di un certo interesse, poiché riesce a coinvolgere personaggi di rilievo.
Tale esperienza ha però una vita breve e sincopata, sia per le difficoltà di gestione economica, sia per le particolarità caratteriali del sig. Roiss, che costringono dopo un po’ le persone a prenderne le distanze.
Enzo Rossi Roiss, che si è sempre distinto per i suoi comportamenti asociali e per l’animo rissoso e vendicativo, è solito attaccare nelle sue invettive letterarie le persone che non lo tengono nella dovuta considerazione; egli ha infatti una decisa propensione narcisistica. E’ stato più volte denunciato e processato per diffamazione (la sua vittima più illustre è Severo Pozzati, detto Sepo, zio famoso di Concetto, artista altrettanto famoso ed ex Assessore alla Cultura del comune di Bologna) e per vilipendio alla religione, fatto del quale va molto fiero e che esibisce con orgoglio nelle sue pubblicazioni. Secondo Amalia Pozzati, nipote di Sepo, lo zio sarebbe stato bersagliato "dall'accanimento persecutorio di Roiss che non gli aveva risparmiato critiche sarcastiche e dubbi infamanti neppure dopo morto".
Per alcuni anni ha svolto l’attività di gallerista, riuscendo ad ottenere una certa qual credibilità nell’ambiente d’arte. Ha pure organizzato alcune mostre di artisti di valore, ma la sua carriera è stata compromessa da un grave inconveniente: è stato arrestato e ha scontato la pena di alcuni mesi in carcere. Lo stesso Roiss fornisce versioni alquanto improbabili e sempre diverse del motivo del suo arresto, ma a Bologna, negli ambienti legali, si vocifera che la vera causa sia stata il commercio di opere d’arte false.
Dopo aver assaporato tutti “i piaceri dalla galera” il nostro eroe non si abbatte, ma viceversa si impegna nella stesura della “Guida pratica per chi va in galera” che esce nel 1971 autoedito. Alcune pagine di questo prezioso libro sono dedicate alla “tecnica di evasione, alle norme per costituire un’associazione a delinquere, al sistema per viaggiare gratis sulle ferrovie dello stato”, come si può leggere nella prefazione.
La sua carriera di gallerista si è conclusa con un altro triste episodio: il sequestro della sua galleria, in via Portanova 12 a Bologna, con pignoramento di tutto ciò che conteneva.
Correvano gli anni novanta…
Perché mai una galleria d’arte può essere sequestrata? Forse per tasse mai pagate? O perché reclamata da un misterioso comproprietario? O forse ancora per debiti? Non lo sappiamo di certo, ma nei soliti ambienti legali bolognesi si vocifera che potrebbe essere a causa di tutti e tre questi fattori.
Enzo Rossi Roiss ha un’ottima considerazione di se e si dipinge colto. Noi vogliamo usare un termine diverso, definendolo molto informato e soprattutto assai scaltro: uomo dal comportamento camaleontico che sa rinascere come l’Araba Fenice.
Spesso si serve di altre persone per architettare le sue rappresaglie che pianifica con maniacale cura. Ama infatti definirsi come “il burattinaio”.
Spesso manipola fotografie, testi ed immagini. È impareggiabile nell’esaltare le proprie opere più insignificanti come nello sminuire il lavoro altrui.
Enzo Rossi Roiss è iperattivo ed è una delle poche persone anziane arrivata ad impadronirsi magistralmente dell’uso di Internet. Da alcuni anni infatti opera nella grande rete, cercando di costruirsi un’identità molto diversa da quella ben nota a Bologna.
È l’ideatore dell’Associazione Italobaltica, nel cui sito si legge: “Chi siano e quanti siano i soci dell’Italo-Baltica non lo riveliamo per rispettare la privacy”.
Ma la realtà è molto diversa: soci semplicemente non ce ne sono. Il nostro simpatico Enzo Rossi Roiss è l’unico associato. Tiene vivo il sito dell’Associazione riportando piccole notizie sui Paesi Baltici tratte da altre pubblicazioni e attaccando qualsiasi iniziativa intrapresa sul territorio italiano da parte di qualsivoglia persona che abbia fatto a meno di lui, ma soprattutto lo usa per decantar se stesso.
L’Associazione ha la sede in un monolocale in via Senzanome, a Bologna, dove in realtà il sig. Rossi risiede da single; ai visitatori, però, esibisce questo spazio presentandolo come un suo studio… e noi ammiriamo la sua inventiva nell’arte di arrangiarsi.
Enzo Rossi Roiss è reduce da due matrimoni naufragati. Abbiamo deciso di non approfondire questo tema per rispetto dei famigliari, ai quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Con la famiglia d’origine ha mantenuto un rapporto piuttosto distaccato: nelle sue autobiografie non indica quasi mai il luogo di nascita. Ritorna raramente in patria e non ha nemmeno partecipato ai funerali di sua madre; quel giorno infatti è stato visto aggirarsi per Artefiera a Bologna in compagnia di alcune giovani pulzelle vestite di magliette con stampato il titolo del suo ennesimo libro a contenuto erotico, appena pubblicato.
L’erotismo è stato sempre il suo tema prediletto. Si è cimentato nel comporre poesie, nello scrivere prosa, nel provocare le giovani donne su Facebook. Ma il suo vero capolavoro è la creazione del sito dedicato all’organo sessuale femminile www.vulvario.com, ovviamente sconsigliato ai minori. Di certo dobbiamo riconoscergli il coraggio di non preoccuparsi del senso del ridicolo.
Per le nostre ricerche su Enzo Rossi Roiss abbiamo provato ad accedere ai siti internet da lui pubblicati, ma li abbiamo spesso trovati oscurati in tutto o in parte a causa delle numerose violazioni denunciate.
Siamo riusciti, tuttavia, a risalire alla persona che in questo momento rappresenta il bersaglio prediletto del nostro sig. Roiss: la pittrice Lolita Timofeeva.
L’artista lettone vive in Italia dal 1991 e ha appena vinto causa legale da lei intentata all’editore “QuattroVenti “ per la pubblicazione non autorizzata di alcune sue opere e di una biografia falsa: tutto materiale fornito da Enzo Rossi Roiss.
Questa, d’altronde, è la seconda causa promossa dalla pittrice lettone per analoghe ragioni; la prima, contro l’editore di “Eurocarni”, si è risolta con una transazione a favore della Timofeeva.
Lolita, da noi interpellata, ha preferito non commentare l’accaduto, ma ci ha inviato in alternativa l’immagine di un suo dipinto che pubblichiamo con piacere (con dovuta autorizzazione).
Cari lettori e cari bersagli del sig. Roiss,
siamo certi, con queste poche righe, di aver reso un prezioso e utile servizio alla collettività tutta. Dulcis in fundo, agli eventuali editori consigliamo di controllare con cura il materiale loro fornito da Enzo Rossi Roiss, onde evitare spiacevoli conseguenze.
Alle malcapitate vittime del sig. Roiss e delle sue malsane attenzioni, consigliamo invece di non perdersi d’animo e soprattutto di non intraprendere mai eventuali azioni legali direttamente contro la persona dello stesso Enzo Rossi Roiss, in quanto trattasi di “pensionato nullatenente”, fatto che lui stesso esibisce per ostentare la propria impunità.
Invitiamo piuttosto tutti voi ad inviarci segnalazioni e commenti che possano aiutarci ad approfondire l’argomento (kengarags@fastwebnet.it).
E siate vigili: l’arzillo vecchietto può colpire ancora!
Finalmente qualcuno ha avuto coraggio di smascherare il personaggio! Bravi! (un ammiratore di Roiss)
RispondiEliminaDi certo, uno che crea un blog come www.vulvario.com deve proprio odiare le donne. Ci sono alcune immagini di tale volgarità ed aggressività che denigrano tutto il genere femminile! Il sesso femminile non è così. Così lo vede questo personaggio con animo cattivo. Forse crede di essere solo un goliardo? Per me dovrebbe farsi aiutare da un bravo psicologo.
RispondiEliminaAssolutamente un maschilista vile dai un occhiata al suo libricino l"parola dell'arte con l'arte della parola"ci sono affermazioni sulle donne sconcertanti e offensive
EliminaCara Francesca, ho guardato il sito al quale ti riferisci e non ho resistito a commentarlo. In effetti il materiale pubblicato è alquanto volgare ed aggressivo, denigra la figura femminile. Rasserenati, noi uomini normalmente non vediamo le donne così.
RispondiEliminaVisto l’età matura del personaggio in questione, penso che non si tratti di goliardia ma bensì di mendacismo. In sessuologia il termine mendacismo indica una parafilia caratterizzata dall’impulso ossessivo ad esprimere verbalmente, per iscritto o attraverso le immagini le proprie fantasticherie e desideri erotici facendole passare per vere. Esso rappresenta una forma di eccitamento e di soddisfacimento sessuale sostitutivo dell’atto stesso. In alcune persone il mendacismo è associato ad altre parafilie come l’esibizionismo e il voyerismo. Il mendacista dà ad intendere a se stesso e agli altri, di avere avuto tutte le possibili esperienze sessuali che in realtà soltanto ha sognato e mai praticato.
Nel mendacismo rientrano le vanterie sessuali, la scrittura di diari erotici come espressione di avventure perlopiù inventate, la scrittura coatta di lettere oscene, il sadismo della parola. Sono forme di mendacismo anche le scritte scurrili nei bagni, i ritocchi volgari sui cartelli pubblicitari, le parole cambiate nei libri delle biblioteche pubbliche affinché assumano un significato scandaloso.
Va però distinto il mendacismo dell’adolescente e la parafilia vera e propria in cui una persona, in modo compulsivo ed ossessivo, riesce a raggiungere il soddisfacimento sessuale solo ed unicamente in questo modo.
Psicologo, Aied
sono madre di un ragazzo adolescente. mi spaventa solo l’idea che mio figlio possa vedere le immagini così crude e volgari, un adolescente potrebbe anche subire un trauma psicologico! Mi chiedo, perché nessuno denuncia questo sito e questo personaggio?
RispondiEliminaChi fa la denuncia si espone con il proprio nome, di conseguenza si rischia di essere perseguitati da rossi roiss per sempre. Ma se io fossi padre di un adolescente, farei sicuramente questa denuncia. Comunque complimenti per lo splendido saggio ricostruttivo sulla triste vita del signor vincenzo rossi. Ne so qualcosa anche io. Un bravo scrittore forse potrebbe prendere gli spunti per un romanzo. Sono una delle “vittime” e a distanza di anni me lo chiedo come potevo cadere nella sua rete, anche perché all’epoca lui si vantava in giro delle sue qualità di falsificatore
RispondiEliminarossi roiss si è vantato con molti a Bologna di saper perfettamente falsificare le opere su carta di Manzoni quello della “merda d'artista”...nato nello stesso paese di Carmelo Bene aggiungeva subito "ovviamente il genio sono io "..di geniale ha avuto solo una indubbia parlantina con cui ha manipolato calunniato e truffato ovunque possibile...nell'ambito dell'arte si è sempre mosso come un camorrista nell'ambito del pizzo...minacciando ricattando millantando con chiunque avesse la sprovvedutezza-e non sono stati pochi- all'inizio di credergli....impareggiabile e rivelatorio è anche lo stile dei suoi scritti nè più nè meno che quello di un verbale di Polizia...."resocontare" "attenzionare" "rendicontare" "disconosce".. nei suoi scritti autopubblicati e autoosannati sembra quasi muoversi più che in ambito estetico in ambito criminale, un sito questo probabilmente che gli è assai connaturato...probabilmente come intellettuale era assai dotato ma la sua psicologia era più adatta a far carriera a Corleone piuttosto che in mezzo alle persone perbene. Eppure porta i suoi settanta e passa anni in modo straordinario, forse è riuscito a truffare persino il Tempo…
RispondiEliminaun bolognese DOC
Visto i commenti apparsi anche su FB voglio chiarire che Elisabeth Thatcher non ha mai scritto o firmato un testo dedicato a un certo Rossi Roiss. Sarebbe un grave spreco di tempo e di energie.
RispondiEliminaUnica volta che l’ho citato, è stato quasi un anno fa in un mio blog, parlando di Biennale di Venezia (unica volta dove l’ho incrociato) e mi ha divertito troppo in un suo monologo. Ecco la citazione (in versione ridotta per pietà): “… ho fotografato i visitatori, ho conosciuto gente stravagante: come … Oppure un altro vecchietto … che si aggirava in mezzo alle due sedi dell’esposizione “Glasstress” e si presentava come l’organizzatore e critico di nome Rossi Roiss. Peccato che abbia parlato così tanto di se stesso che mi ha fatto insospettire e dopo una breve verifica ho scoperto che è solo un guardiano, una specie di bidello fornito insieme allo spazio, compreso nel prezzo. La Biennale è bella anche per questi personaggi simpatici.”
Ma ho ospitato volentieri sia sul mio blog, sia su FB questo testo che stiamo commentando perché lo trovo deliziosamente ironico.
Elisabeth Thatcher
Fa tenerezza uno che comunica al mondo intero di avere dieci libri pronti per la stampa mai presi in considerazione da nessuno. Guardare: “pronti per la stampa” http://www.rossiroiss.it/wordpress/pronti-per-la-stampa
RispondiEliminadi alberto agazzani
RispondiEliminaUn tal Enzo Rossi Roiss, che non ho mai conosciuto e della cui esistenza in terra ho appreso solo in tempi recenti, continua ossessivamente e compulsivamente ad inviare e pubblicare notizie riguardo al sottoscritto che, nella migliore delle ipotesi, rappresentano solo una distorta e malevola interpretazione della realtà.
Il sottoscritto, critico d'arte e curatore professionista (con tanto di Partita Iva), ha prestato il proprio contributo in maniera del tutto gratuita in occasione della mostra veneziana dei sedicenti disegni di Francis Bacon, esprimendo nel suo saggio in catalogo, nel novero di un'indagine storica tutta in divenire, non poche perplessità; perplessità ovviamente non condivise dai poco limpidi organizzatori e che hanno trovato alimento ulteriore con le iniziative successive messe in atto da Cristiano Lovatelli-Ravarino in sintonia con l'editore Christian Maretti e l'avvocato Umberto Guerini. Iniziative che in alcun modo interessavano ed interessano il sottoscritto che, di fatto, ha negato qualunque ulteriore coinvolgimento, chiudendo da tempo, definitivamente e chiaramente, qualsiasi rapporto con suddetti personaggi.
Il signor Rossi-Roiss, che continuo a ribadire di non aver mai conosciuto, si è permesso in maniera arbitraria e scorretta di diffondere i contenuti di comunicazioni personali, atte solo ad alimentare la mia ricerca di verità e il mio personale studio di quei disegni. Nel far ciò si permette di manifestare nei miei confronti osservazioni del tutto deliranti, in quanto, a differenza sua, il mio curriculum professionale è conclamato da vent'anni di d'attività, con centinaia di mostre realizzate in tutto il mondo e oltre cento pubblicazioni, all'interno delle quali l'episodio veneziano dei disegni di Bacon appare assai risibile.
Non ho mai inteso nè inventarmi nè spacciarmi per baconologo tout-court, come asserisce il signor Rossi Roiss, essendo il mio precipuo interesse e la mia attività indirizzate principalmente verso l'arte contemporanea e non la storia dell'arte (antica, moderna e contemporanea) propriamente detta. Ciò non toglie che l'incessante studio e approfondimento della storia dell'arte rimangano la base imprescindibile del mio mestiere ed in quest'ottica va inteso il mio interesse anche verso la vicenda intrigante dei sedicenti disegni bolognesi di Francis Bacon.
I doni, natalizi e non, ricevuti spontaneamente da Cristiano Lovatelli Ravarino, che lui poco elegantemente e inopportunamente ha avuto il pessimo gusto di elencare, rinfacciandoli di fatto, in un suo delirante scritto ripreso altrettanto follemente dal Rossi Roiss in uno dei suoi tanti blog, sono stati evidentemente provocati da un suo ingiustificato quanto immotivato senso di riconoscenza verso la mia persona, all'interno di un rapporto personale (non intimo, preciso) in alcun modo riconducibile alla mia esperienza veneziana.
Il signor Rossi-Roiss dimostra una scorretezza, un livore, un accanimento ed una pervicacia contro il Lovatelli Ravarino e i suoi disegni; malevolenza che si manifesta nell'ossessiva diffusione di informazioni parziali e nuovamente malevole (coinvolgendo persone largamente estranee all'oggetto della sua livorosa guerra personale e guardandosi bene dal pubblicare le repliche ricevute) che poco hanno a che fare con quella serenità e lucidità che ritengo fondamentali per la corretta conduzione di qualunque indagine seria ed equilibrata.
Questo tanto per chiarire.
di alberto agazzani
RispondiEliminaPS Nel giugno del 2009 mi è stata chiesta la disponibilità ad occupare la poltrona di assessore alla Cultura del Comune di Guastalla da parte del futuro vicesindaco, in quota Lega Nord (nella lista della quale sono stato candidato come INDIPENDENTE - ero membro dell'esecutivo del Dipartimento Cultura del PdL Lombardia al tempo - ed ELETTO, secondo per preferenze, consigliere della Città Storica a Reggio Emilia, incarico per il quale mi ero appunto candidato); disponibilità che è stata cortesemente negata, non ritenendomi in grado di ricoprire detto incarico nè interessato a svolgere attività ulteriori e diverse da quella che già svolgo. Anche su questo argomento il signor Rossi Roiss ha distorto malevolmente la realtà dei fatti.
Il signor Rossi Roiss continua a riempire blog su blog dichiarando di aver denunciato Alberto Agazzani per questo scritto. Capisco il tentativo di far tacere le voci scomode (o quello di spillare quattrini che possano dargli un po' di ossigeno), ma dubito fortemente che qualunque giudice possa ravvisare qualcosa di illegale in questo scritto. Primo perchè Agazzani si riferisce alle opinioni del Roiss e, secondariamente quando si riferisce allo stesso, lo fa esprimendo a sua volta opinioni personali, che, piacciano a no all'arzillo Enzo, rappresentano il suo libero pensiero ed in alcun modo contengono elementi perseguibili. Occorre, però, prestare attenzione al pensionato nullatenente: non cadete nella trappola della sua provocazione ossessiva perchè quello di guadagnarci danari attraverso denunce civili pare essere il vero obiettivo (e fonte di guadagno, evidentemente).
RispondiEliminaHo la fortuna di non essere stato mai coinvolto con questo losco personaggio e ringrazio per le preziose informazioni da tenere bene in mente per il futuro di tutti noi . Luigi F. Canepa
RispondiEliminasono poche le persone corrette come Alberto Agazzani, lo ringrazio personalmente per mettere in guardia gli artisti da personaggi agghiaccianti così con il coraggio di fare nomi e cognomi... ci sono già un mucchio di gallerie che si approfittano degli artisti, se si agiunge anche una lista interminabile di "fenomeni" del genere passa la voglia di continuare a far parte di questo mondo...non capisco perchè una persona del genere non l'abbiano ancora fermata una volta per tutte..
RispondiEliminaMi fa sorridere che proprio il signor Agazzani sottolinei l'articolo.Tra lui e il signor Rossi non so chi sia peggio.Fate una ricerca e vedrete che i due personaggi fanno a gara per le cose dette, le bugie, le violenze verbali e fisiche, le denunce, la presunzione,
RispondiEliminaConsiglio, lasciate perdere tutti e due e vivrete meglio.
Saluti
Marco Verrani
La sfiga è che purtroppo qualcuno di quegli insulsi volumetti è stato realizzato. in qualità di grafico mi sono trovato ad avere a che fare con lui. Case editrici inesistenti, conti mai pagati. Un poveraccio insomma che per sbarcare il lunario si atteggia a critico d'arte, villantando conoscenze e capacità che in realtà non ha. In questo gli va riconosciuta una grande capacità. ma è altamente pericoloso statene alla larga se non ci volete rimettere dei denari.
RispondiEliminaDi Steve
RispondiEliminaAllora aggiungo anche la mia testimonianza in qualità di traduttore: mai pagato per una traduzione commissionata da Rossi Roiss, preso in giro per mesi. Dopo alcuni anni un amico stampatore me lo nomina in una conversazione come un possibile cliente, sconsiglio vivamente. Lo stampatore casca comunque. Risultato: uno dei suoi assurdi libri stampato e poi mandato al macero. La sua tecnica è questa: ordina il lavoro, quando il libro è pronto paga un piccolo acconto e ritira alcune copie per fare la presentazione in pompa magna, così per il “pubblico” il libro già esiste. Restanti copie mai pagate e quindi mai ritirati. Ma sul suo sito il libro risulta esaurito, quindi come fosse avito un grande successo. Non è diabolico?
Steve
Ha hah ha! Ma sapete chi è il suo pubblico? Il barbiere, il macellaio, il calzolaio ecc.. La presentazione serve a racimolare pochi euri presso questi grandi lettori. Il barbiere che mostra sempre i suoi libri addirittura è convinto che rossi roiss è console o forse anche l’ambasciatore della lettonia! Ha hah ha!
RispondiEliminaDi Paolo de Grandis
RispondiEliminaGrazie,
il losco personaggio Vincenzino Rossi, con quell'espressione stitica, invidiosa, triste, affamata, ogni tanto può meritare un pò di attenzione.
Io sono buffamente perseguitato da 12 anni, non gli ho mai risposto, il vostro intervento, pure a me ha reso un pò di gioia.
Cari saluti,
Paolo de Grandis
Di Andrea
RispondiEliminaConosco personalmente Alberto Agazzani da oltre vent'anni e si tratta di una persona onesta e perbene, genere raro nel mondo dell'arte. La sua unica colpa é quella di denunciare personaggi e situazioni disoneste, perciò risulta scomodo. Rossi Roiss vuole solo spillargli soldi, ma Agazzani é persona accorta e intelligente e di certo non cadrá nella trappola!
Andrea
L'invidia è una brutta malattia! Quella che scatena Agazzani, non certamente il disperato nullatenente Rossi Roiss!
RispondiEliminaQuesta è davvero irresistibile!
RispondiEliminahttp://www.area-press.eu/ap_notizie/21562-Vulveide_di_Enzo_Rossi_Roiss_al_Casino_in_Toscana.html
MERAVIGLIOSO! non riesco non citarlo:
RispondiElimina"Enzo Rossi-Ròiss scrittore pornografo e “artista” sedicente e incompreso, oltre che organizzatore e curatore di mostre d’arte alle quale meglio non far parte per non screditarsi", come si legge in in articolo linkato di seguito, la dice lunga sul personaggio. E poi ancora: "Altre sue produzioni letteratureggianti autobiografanti hanno avuto un destino triste: quello di essere accantonati per la raccolta differenziata di prodotti autoediti che nessuna libreria acquisterebbe neanche se fosse stato possibile rivenderli un euro al chilo".
Leggete qua:
http://www.area-press.eu/ap_notizie/21562-Vulveide_di_Enzo_Rossi_Roiss_al_Casino_in_Toscana.html
Ho scoperto ora questo sito e sono sbalordito! Non pensavo che siamo così numerosi ad essere fregati da Rossi Roiss… Il consiglio che vi do io: NON PRESTATE MAI SOLDI A ROSSI ROISS! Da anni non spero più di recuperare alcuni milioni di vecchie lire prestati a questo individuo, ma la cosa che mi sconcerta è che quando lo incontro per strada fa finta di niente! Probabilmente pensa che la gente è fessa..
RispondiEliminaÈ un mendicante in nome della figlia. Ogni volta che mi ha sfilato dei soldi (mai restituiti) era per le emergenze della figlia. Chi sa se povera ragazza li ha mai visti..
RispondiEliminaOra Enzo Rossi Roiss si è accanito contro Marco Agostinelli attivo a Venezia, un validissimo artista molto stimato. Sta scrivendo un sacco di frottole, fabbricando lui stesso pure i commenti sotto i nomi falsi o prestanome ignari. Si tradisce con suo stile da burocrate-questurino. Leggere le lagne di questo scrivano mi fa venire mal di testa!
RispondiEliminaIo sono ancora in attesa della sua millantata querela di un anno e mezzo fa... Poveretto! Mitomane e millantatore anche nell'ovvio!
RispondiEliminaSalve a tutti, mi chiamo Max e abito nel paese natale di Enzo Rossi R. e posso assicurarvi che il "male da cui è afflito" il pittore/gallerista/aritsta/critico d'arte ... è lo stesso che affligge suo fratello Mario Rossi, che crede di essere uno storico locale organizzando piccole mostre mediante prestiti di operette da due soldi di proprietà di collezionisti. Evidentemente il narcisismo e l'egocentrismo sono vizi di famiglia.
RispondiEliminaMax
Ah si, ma certo! Parafrasando ciò che Rossi Roiss dice delle proprie fatiche di scrivano, chiamandole “pensieri fertili”, direi che più che fertili, sono FERTILIZZANTI. Di conseguenza chi li sta vicino, non può non impregnarsi del fetore.
RispondiEliminaLuca
Ora ha una nuova vittima – Carmela Russo da Napoli!
RispondiEliminaDi certo i veneziani ne hanno già le palle piene di questo tizio che pensa di essere più furbo di loro :-DDDD
RispondiEliminaIo mi chiamo Simona e sono stata contattata dal questo sig. Enzo Rossi- Ròiss su fb…. E non avendo mai sentito parlare di lui ho voluto fare una ricerca su internet…. E sono entrata nel vostro articoletto su di lui (per fortuna) mi ha in qualche modo scritto sotto una cosa che avevo postato e con la scusa ha iniziato a scrivere sinchè poi nn mi scrive questo…
RispondiElimina“…progetta dove insediare … una expo come Priapeide fuori Biennale…”
“…ho più conoscenti a Ghilarza come a Tempio Pausania dove ho anche soggiornato e curato una expo “…” e un'altra expo “…” Attivati nel tuo tetti torio… eventualmente!”
La parte che più mi ha innervosito è stata la frase: “ Attivati nel tuo territorio...eventualmente ! “ da li mi sono chiesta ma hi cavolo è questo come si permette??? E così ho sono andata a vedere chi fosse… oltre che ha gusti orribili su pseudo artisti… ma va beh… lasciamo perdere.
Simona
Non sei unica, cara! Chiaro che usa FB per adescare giovani ragazze. Se stai al gioco dopo ti fa le proposte luride. È fissato con il sesso. Uno alla sua età dovrebbe darsi una calmata e pensare i nipotini
RispondiEliminaMilli
Io l’ho eliminato subito dai miei contatti e non ne voglio nemmeno sapere di viscidi, il mondo dell’arte è sempre più impregnato da sciacalli nn se ne può più!!!
RispondiEliminaS.
pazzesco..
RispondiEliminaDopo quattro anni più ancora nessuna querela mi è stata notificata. Un'altra invenzione del vecchio mitomane?
RispondiEliminaDate troppa importanza al povero vecchietto
RispondiEliminaMax
Ma che sia morto? Non si sente più...
RispondiEliminaCaro Agazzani, trema!
RispondiEliminaEnzo Rossi Ròiss è tornato a Bologna. È stato caciato via da Venezia dopo aver imputridito le acque di laguna, dopo aver sputato nel piatto dal quale mangiava a gratis. È pronto ad azzannarti con la sua dentiera nuova.
Eman
E' stato bello questo commento pubblicato da Alberto Agazzani:
RispondiElimina"Enzo Rossi-Ròiss scrittore pornografo e “artista” sedicente e incompreso, oltre che organizzatore e curatore di mostre d’arte alle quale meglio non far parte per non screditarsi" la dice lunga. E poi ancora: "Altre sue produzioni letteratureggianti autobiografanti hanno avuto un destino triste: quello di essere accantonati per la raccolta differenziata di prodotti autoediti che nessuna libreria acquisterebbe neanche se fosse stato possibile rivenderli un euro al chilo".
Continua la lettura qui: http://www.area-press.eu/ap_notizie/21562-Vulveide_di_Enzo_Rossi_Roiss_al_Casino_in_Toscana.html
Il giornalista è un genio.
Pubblicato da albertoagazzani
enzo rossi roiss è diventato nonno e si sta umanizzando. È una fase nuova nella sua vita che gli fa riflettere sulla propria reputazione perduta e si percepisce la sofferenza nelle sue parole. infatti scrive sulla sua pagina di facebook:
RispondiEliminala reputazione è qualcosa di più della notorietà, poiché è moneta simbolica
sapendo che più si possiede un capitale reputazionale, più si può aumentarlo
sapendo che più la reputazione cresce, più è difficile gestirla
sapendo che basta un nonnulla per perdere la reputazione
per franare dall'Olimpo degli eletti a quello degli esclusi
sapendo che la reputazione è qualcosa di più della notorietà
sapendo che… si può non sapere altro
Grazie! è stato uno dei miei peggiori incontri su Facebook, appena sbarcata su quel social alcuni anni fa...
RispondiEliminacondoglianze. siamo in tante
RispondiEliminabenvenuta. siamo in tante
RispondiEliminaConfermo che egli è ancora attivo - supercazz*lava ieri mattina 10 maggio la signorina del Padiglione Azerbaijan alla Biennale di Venezia, vantandosi di essere della stampa, un "decano di Wiki" e veterano della Biennale, nonché "veterano del padiglione Azerbaijan" (paese che attualmente è alla sua terza partecipazione alla biennale...), poi alzava la voce e diceva "vada a controllare chi sono io su Internet - VADA! CONTROLLI!" Speriamo che, controllando, la signorina sia incappata in questo sito...
RispondiEliminaInvece a me Enzo Rossi Roiss è simpatico! Sarà forse un delinquente ma almeno non è banale. Io vorrei fare qualcosa di buono per lui, è solo un uomo anziano e solo. Solo a Natale, a Pasqua e anche a Ferragosto. Poi, immaginate con questo caldo chiuso in un appartamentino a Bologna.
RispondiEliminaEcco il mio appello accorato: regaliamo un apparecchio TV a Enzo Rossi Roiss!
Ha fatto capire di averne bisogno in diversi post su FB: “Privo di apparecchio televisivo, m'informo tramite il PC e il telefono cellulare”, tra l’altro il suo PC è lentissimo..
Io sarei disposta a fare la colletta. Ma se qualcuno per caso ha un apparecchio che sta per sostituire, quello vecchio penso che sarebbe molto gradito da lui.
Miroslav
Roba da matti! Ma vada lei a fargli compagnia …
RispondiEliminaSono un pittore lettone. Ciao. Nel 2004 o 2003, Enzo Rossi Roiss portò i miei quadri ad una mostra collettiva e non tornò. Ho provato lottando con lui, usando le lettere per costringerlo a restituirle. Mi ha scritto che ha perso un mio lavoro e lo considera un pagamento per la mostra, ma io non d’accordo. Forse conosci alcuni modi per convincere Enzo a recuperarli? Grazie
RispondiEliminaMi ha scritto che uno dei miei lavori è stato donato a un funzionario siciliano.
Scusate il cattivo italiano, utilizzo Google Translate
Questo personaggio è sorprendente!
RispondiElimina"Enzo Rossi-Ròiss scrittore pornografo e “artista” sedicente e incompreso, oltre che organizzatore e curatore di mostre d’arte alle quale meglio non far parte per non screditarsi" la dice lunga. E poi ancora: "Altre sue produzioni letteratureggianti autobiografanti hanno avuto un destino triste: quello di essere accantonati per la raccolta differenziata di prodotti autoediti che nessuna libreria acquisterebbe neanche se fosse stato possibile rivenderli un euro al chilo". Pubblicato da albertoagazzani
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