Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Pina Piccolo

TREINTA Y TRES MINEROS

di Pina Piccolo --> Treinta y tres mineiros, Se ne stavano nel grembo di Madre Terra Inghiottiti Da El Diablo del capitale No, non erano un reality E non era prevista l’espulsione Per acclamazione popolare Del meno simpatico Forse neppure un libro Si pianificava a Santiago Nelle avenidas delle case editrici “Si fueran mineros Non fueran seguro intelectuales” Treinta y tres mineros Treinta y tres proprio come los anos Di quel povero cristo Nudi adesso e sottoterra Sperando in una risurrezione Tecnologica Come profeti a mangiar locuste nel deserto Non piu’ di 60 chili Snelli e tonici devon restare Per entrare nella capsula salvifica Del Plano B. E i sociologi che come voyeurs Spiano se si sono creati Una società verticistica O se sottoterra sono stati contagiati Dal virus dell’horizontalismo De sus hermanos argentinos E non sanno che sono venuti a tener veglia con loro Lì nella loro oltretomba prov

HERA-ACRON-OMEGA: una Rosarno imolese.

USA E GETTA di Pina Piccolo --> (per i lavoratori migranti di Acron, 2 agosto 2010 ) --> Il nastro scorreva così si evitava di dover muovere i piedi Si andava veloci e arrivavano montagne e montagne di cose che non andavano né sotterrate né bruciate ma che sarebbero state riciclate e riusate (almeno così si diceva) Il nastro scorreva e portava portava la carta, portava la plastica, le bottiglie d’acqua schiacciate il contenitore di alluminio con i resti del sughetto dell’Ipercoop il vetro del chinotto che sancisce il tuo stare fuori dal coro e ancora carta e carta ma sotto guarda, una forma strana morbida e puzzolente che si sente anche con la mascherina da due soldi usa e getta che ti danno ogni mattina la tocchi con la mano inguantata un usa e getta che dura due settimane che non protegge granché ti ritrovi il corpo coperto da macchioline un altro si è beccato l’epatite Ma guarda bisogna

Morire non è un atto ben preciso

di Pina Piccolo --> Dal Quaderno di Saramago, ultima entry del blog dell’autore: Oggi, venerdì 18 Giugno, José Saramago è spirato alle 12,30 nella sua casa di Lanzarote, all’età di 87 anni, a seguito di un cedimento multiplo degli organi, dopo una lunga malattia. Lo scrittore è morto con al suo fianco la famiglia, andandosene in modo sereno e tranquillo. Fondazione José Saramago 18 Giugno 2010 Commenti disabilitati Checché se ne dica, morire non mi sembra un atto ben preciso, distinto nelle sue fasi con cesure evidenti, confini netti stagliati: sono solo le macchine che la misurano così e i medici/clero con i loro metri assoggettati alla tecnica. Il termine “spirato” utilizzato dai suoi successori nel suo blog Il Quaderno (chissà, forse deciso con Saramago stesso) lenisce una certa materialità del fenomeno morte a favore di qualcosa di più etereo. Chissà, forse neppure il Vecchio ateo scontroso, nemico acerrimo di acquasantiere, riesce a domare q

DAL FONDO PRIMO MARZO 2010

RAPSODIA IN GIALLO di Pina Piccolo Per saperne di più vai su http://www.primomarzo2010.it/ Quasi tutti coloro che hanno avuto la buona o cattiva sorte di ritornare tra i vivi dicono che quando si scivola nel tunnel della morte si è come circondati da un immenso, rasserenante biancore. Quale potrebbe essere invece il colore del risveglio dallo stato di coma e, per analogia, mettendola sul piano politico/sociale, il risveglio dal lungo torpore in cui è sprofondata gran parte della societa’ civile italiana negli ultimi 15 anni? Quale colore potrebbe essere in grado di fugare in men che non si dica l’algido candore del coma profondo in cui versa la nostra societa’ civile? Mi verrebbe da pensare a un bel giallo, ricco luminoso, solare che potrebbe anche mantenere tra le pieghe qualcosa di fresco, tipo il colore dei limoni. Ebbene, questo è il colore che è toccato in sorte alla giornata Primo Marzo 2010: una giornata senza migranti, che si svolgerà in Italia come pure in Fr

RESPINGIMENTI

disegno di Lolita Timofeeva Pubblichiamo un saggio e una poesia di Pina Piccolo Pina Piccolo è una traduttrice ed insegnante italo-americana. Nata in California, cresciuta in Italia, ritornata negli USA e vissuta lì per 30 anni ed infine riapprodata in Italia, si considera bilingue e "multicultural". Formatasi come italianista all'Università di Berkeley, ha svolto attività di promozione culturale in entrambi i paesi scrivendo saggi (negli Stati Uniti su Fo, Rame, Celati, di Ruscio) ed organizzando iniziative (qui in italia promuove l'opera della poetessa Shailja Patel). Negli ultimi anni ha pubblicato poesie e racconti che affrontano, tra altre cose, il tema del razzismo e della xenofobia, purtroppo di grande attualità a livello mondiale. Respingimenti : la resistibile ascesa di una parola di regime 6 giugno 2009 Impugnata a mo’ di randello dal ministro degli interni Maroni, dal 6 maggio 2009, la poco elegante parola respingimenti si è