opera di Emily Joe
Segni di Memoria e
Pace è l’evento con cui la Fondazione La Verde La Malfa - Parco dell’Arte ha
inaugurato 22 giugno 2014 due mostre
d’arte contemporanea: una permanente e l’altra temporanea di artisti nazionali
e internazionali realizzate anche con la Galleria Michela Rizzo di Venezia.
“Stanza della
Memoria e Stanza della Pace” è a cura del Prof. Giorgio Agnisola.
Nella Stanza della
Memoria sono esposte le ultime acquisizioni della Fondazione, ovvero, i lavori
di Lawrence Carroll, Cristina Treppo, Lolita Timofeeva e Emily Joe.
Attraverso un
varco tra i due vani, si giunge al secondo ambiente, la Stanza della Pace,
“disegnato” da Angelo Casciello che ha realizzato un’opera site specific.
Tutte queste opere
faranno parte della collezione permanente della fondazione.
Invece la mostra
collettiva temporanea “Le immagini della
memoria” a cura dello storico dell’arte Giuliana Albano sarà in corso fino al
27 settembre ed indaga il tema della memoria mediante i lavori di Silvano
Tessarollo Cristina Treppo, Lolita Timofeeva e Emily Joe.
Professor Giorgio
Agnisola scrive nel testo pubblicato nel catalogo della mostra: “..Il primo
artista invitato è Emily Joe. Egli ha lavorato su di un doppio binario, creando
per un verso piccole scenografie biografiche, registrando come in uno spaccato
interiore la storia cronologica dell’artista, per l’altro contenitori in cui
viene ricomposta una identità più segreta di Elena la Verde, utilizzando
lacerti reali ed ideali del suo profilo interiore, confezionati in valigie,
pronte per un viaggio immaginario. Tale intervento occupa uno spazio a latere,
accanto a una scrivania e ad una libreria. Nella libreria sono i concreti segni del tempo (
foto, lenti, bottiglie, cartoline, etc.),
ordinati come storie dentro storie, frammenti di una memoria liquida,
fluttuante come onda musicale. Sui ripiani sono le illustrazioni di una Roma
oggi improbabile, le foto di famiglia incellofanate, una testina scolpita e
rivolta a scrutare il paesaggio di neve
di un’antica cartolina e altro ancora. Gli oggetti costituiscono altrettanti
sguardi al passato; ma in essi non c’è dietrologia. I volti, quelli dei
protagonisti della casa, e in particolare il volto di lei, di Elena, emergono
come da una nuvola di sogno, dolcissima e presente. Sulla scrivania, invece,
sono i reperti di una storia scritta: i quaderni, con i pensieri di Elena, con
la sua scrittura grande, espansiva, metodica, raffinata; e poi i libri, le
penne e le lenti concave che invitano a sguardi ravvicinati, tra spazio e
tempo.”
Giuliana
Albano aggiunge: “..Emily Joe sembra
entrare in contatto con “altre vite”. Il suo non è il ricordo di qualcosa di
ormai chiuso e definito, ma un’interazione con presenze vive che gli crescono e
si evolvono nell’anima prima che nell’immagine; il suo è cioè un cammino di
rimandi psicologici e percorsi interiori. “
EMILY
JOE (1959). Vive
e lavora a Fagnano Olona (Varese).
via Sottotenente Pietro Nicolosi,
29 – 95037 – S. G.La Punta - Catania
tel.
095-7178155 | 3385078352
parcodellarte@libero.it
| www.fondazionelaverdelamalfa.com
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