Le persone entrate nello studio dell’artista lettone Lolita Timofeeva sono state invitate a guardare la rappresentazione di un qualcosa per poi descriverlo, completando la frase “Confesso, l’immagine che ho visto…”
L’11
ottobre 2014, nell’ambito della Giornata del Contemporaneo organizzata da AMACI
(associazione dei musei d’arte contemporanea), Lolita Timofeeva ha realizzato
questa performance coinvolgendo i visitatori. L’artista ha creato un
collegamento tra persone che non si
conoscono ma che sono entrati in contatto attraverso l’arte relazionale.
Infatti, le riflessioni della gente fissate sulle strisce
di carta, in una seconda fase saranno elaborate da Lolita Timofeeva e faranno
parte di un divertente “poema” collettivo. Ma non si tratta di un automatismo
di scrittura. I contributi di tanti hanno fornito il clima generico. Il
"mood" esistenziale che si è sviluppato dall'intreccio dei loro
interventi costituisce l’impulso per l’approfondimento e la riflessione
dell’artista, la fonte per la versificazione. A sua volta il testo creato
diventerà lo stimolo per un’operazione
estetica e una mostra successiva di
Lolita. L’artista lavora con il pubblico e il suo immaginario. Il far venire
fuori dalla gente ciò che pensano su aspetti fondamentali dell’esistenza, e
soprattutto le forme attraverso le quali si instaura questa esperienza
interpersonale, rappresenta l'oggetto
stesso della sua ricerca.
Quindi
cosa hanno visto le persone per reagire così? Dietro il cartone che hanno
sollevato per vedere la misteriosa immagine era montato uno semplice specchio.
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