Ogni parola è un canale aperto su qualcosa di inafferrabile e di vasto, ma presente. C’è chi vede di lì cose.
L’idea
portante di Sette Storie per l’Anima,
pubblicato da Il Ciliegio Edizioni, è quella del potere taumaturgico della
parola. Il filo conduttore di questo volume, presente nella collana
Spiritualità e Benessere della Casa Editrice, è che raccontando ogni giorno
della settimana una storia accompagnata da pratiche "fisiche" di
bioenergetica e di qi gong, di cui Costanza Savini, l' autrice, ha maturato una
notevole esperienza, si possa esercitare sul corpo e sullo spirito un potere
lenitivo sul quel malessere psicofisico più o meno profondamente percepito da molti.
I
racconti, mantenendo un registro coinvolgente, affrontano temi complessi e di
notevole portata esistenziale, conservano una certa leggerezza e poesia, e con
quel realismo magico" che
caratterizza la poetica dell' autrice.
Un altro
aspetto interessante è la coralità dell'opera. L’autrice si e' avvalsa,
infatti, del contributo di molteplici testimonianze da parte di ricercatori
scientifici come Marco cavara medico naturalista, Romeo Bellini entomologo e
saggista, la poetessa e monaca buddista Giulia Niccolai, il prof. Gianfranco Di
Nino esperto in terapia del dolore e numerosi artisti che hanno portato il
contributo di altre forme d' arte come la pittura o la scultura per arricchire
la brillante e corposa prefazione.
Quest’ opera
colpisce per la sua “densita" simbolica già presente nella copertina
stessa. Illustrata dalla pittrice Lolita Timofeeva e che rappresenta l' Albero
delle Sefiroth che, secondo la tradizione ebraica, indicano gli attributi di
Dio il quale attraverso questi e mediante le 22 lettere dell' alfabeto avrebbe
creato il mondo .
Tutte le
grandi Tradizioni infatti pongono il verbo, il logos, la parola, all' inizio di ogni cosmogonia e di ogni
creazione conferendo così a questa espressione del genio umano il massimo
valore identificandola, quasi, con dio stesso.
Così ogni storia
narrata in Sette Storie per l’Anima ripercorre
nel bene e nel male questo percorso creativo. E, nelle ultime pagine, per
rimanere su questo tema, per contribuire anche noi a una piccola opera creativa
e forse, perché no, terapeutica, verremo alla fine chiamati dall' autrice a una
specie di gioco sacrificale dove alcune pagine del libro verranno sacrificate
per fornire a chi lo vorrà quelle lettere e quelle parole con cui potrà creare
una sua personalissima storia .
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