La
Galleria Eduardo Secci è lieta di inaugurare, venerdì 24 febbraio 2017 dalle ore 18.00,
nella sede espositiva di Piazza Goldoni di Firenze, la mostra personale di Edi Rama (Tirana, 1964), artista e PrimoMinistro albanese. Una personalità politica sui generis che si è occupata non
solo del risanamento economico del suo paese, dopo anni di crisi a seguito
della caduta del comunismo, ma anche di farlo grazie a una spiccata sensibilità
artistica ed ecologica che l’ha visto impegnato in numerosi processi di
riqualificazione sociale, urbanistica ed etica.
La
mostra si compone di disegni, sculture e wallpaper che si susseguono negli
spazi della galleria senza soluzione di continuità, trasferendo a Firenze
l’atmosfera del proprio ufficio a Tirana e termina con la proiezione del video
che Anri Sala ha prodotto nel 2000 testimoniando il grande progetto di
riqualificazione della città di Tirana promosso dal fraterno amico Edi Rama. In
questi lavori si avver- te come Rama combini i suoi aspetti di artista e politico,
dilatando la sua arte alla realtà politica, al punto che questi due ambiti sono
diventati indistinguibili per lui. Infatti, lui stesso afferma come continui a
dipingere durante le riunioni o durante le telefonate di lavoro come metodo di
concen- trazione e astrazione allo stesso tempo.
In
quest’ottica, sicuramente la serie “Doodles”, prodotta fra il 2000 e il 2012,
rappresenta il filone più ampio della sua produzione. Disegni a pennarello
abbozzati su semplici fogli della sua agenda in cui sono elencati tutti gli
appuntamenti, scarabocchi che riflettono una sorta di agitazione interiore
nella routine quotidiana di un uomo politico. Questi disegni esistono come
frammenti di tempo, tro- vato lungo una giornata lavorativa, e possono essere
visti come spartiti musicali. Disegni apparen- temente inconsci, che sembrano
emergere dalla tradizione surrealista della scrittura automatica, e che si
manifestano all’interno del suo tempo di lavoro, come qualcosa che dentro di
lui cerca di fuggire dal posto di lavoro. Nello stesso modo le sculture
diventano rendering improvvisati dei rifugi reali, caverne e grotte all’interno
del subconscio di Rama. Sebbene il suo impegno politico lo assorba nell’ambito
del quotidiano e proprio a causa della sua concentrazione in esso, egli trova
l’esigenza di sentirsi libero e di fare altre cose contemporaneamente, una
necessità che si rivela at- traverso questi disegni. Entrambe le attività hanno
una propria temporalità e, a sua volta, portano con sé una propria
intenzionalità.
Uno
degli aspetti più interessanti di questi lavori è lo spazio fisico sospeso tra
l’agenda di lavoro e il disegno, quello spazio di astrazione e di attesa. Una
dimensione intermedia, in una complessa stratigrafia, che rivela lo spazio
compresso e sottostante tra gli scarabocchi e i documenti di natura politica.
Una zona di pensiero che rivela un’urgenza occulta e in cui Rama diventa un
pianificatore di realtà, come l’ha definito l’artista Anri Sala.
Edi
Rama (Tirana, 1964) vive e lavora a Tirana. E’ stato
professore di pittura presso l’Accademia di Belle Arti e autore di diversi
libri, le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e
collettive tra cui Biennale di San Paolo (1994), Haus der Kunst a Monaco di
Baviera (2004), Centre Pompidou di Parigi (2010), Musée d’Art Contemporain de
Montréal (2011), e il Tophane-i Amire Cultura e Art Center di Istanbul (2015).
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