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Opus Alchymicum al Castel dell’Ovo a Napoli. 100 opere di Lolita Timofeeva per i 100 anni di indipendenza della Lettonia

di Elisabeth Thatcher

È una grande mostra personale di Lolita Timofeeva nella splendida cornice del Castel dell’Ovo a celebrare a Napoli i 100 anni di indipendenza della Repubblica di Lettonia. L’Ambasciatore lettone Artis Bertulis all’inaugurazione ha sottolineato come l’Italia  fu una delle prime a riconoscere la sua autonomia nel 1921.
“Opus Alchymicum” dell’artista lettone crea i collegamenti tra Napoli e Riga attraverso la rielaborazione dei simboli alchemici. La ricerca di Lolita inizia  a Napoli, quando visitando nel 2005 la Cappella Sansevero decide di avvicinarsi al pensiero ermetico di Raimondo di Sangro (Torremaggiore, 1710 – Napoli, 1771), settimo principe di Sansevero, inventore, alchimista e letterato, geniale ideatore del nobiliare mausoleo. Le origini di questa sua indagine però si trovano in Lettonia: l’architettura di Riga, città natale dell’artista, è ricca di simboli alchemici e forse proprio lì si cela il seme della sua curiosità intellettuale, da lì parte la ricerca, in origine  inconscia e inconsapevole della Timofeeva che confida di essere stata affascinata sin dall’infanzia da quel linguaggio criptico.
Opus Alchymicum è un progetto espressivo che invita il pubblico ad esplorare le proprie inclinazioni mistiche – “Nosce te ipsum” (dal latino, “conosci te stesso”) – attraverso lo strumento dell’introspezione, rintracciando, in questa esplorazione, il senso più alto dell’alchimia e del complesso sistema che ne sottintende le logiche. L’obiettivo principale degli alchimisti - la trasformazione del piombo in oro - ha un significato paradigmatico, evocativo, giacché allude alla capacità di convertire il male in bene, il negativo in positivo, l’ombra in luce, così che l’uomo possa scoprire la propria natura, il proprio dio interiore, e conoscere se stesso, appunto.
A tal proposito, Lolita Timofeeva dichiara: “Il termine Opus Alchymicum fa riferimento al lavoro svolto dagli alchimisti medievali, i precursori della chimica moderna, relativo allo scopo definitivo della loro ricerca, il cui fine era quello di produrre “l’oro della illuminazione mistica”, ovvero ciò che li stimolava ad approfondire lo studio dell’arte”.
"Solve et Coagula" Formula alchemica per eccellenza, mezzo che gli alchimisti usavano per evolvere e rigenerare se stessi. Solve: rottura degli elementi, dissolvenza delle forzature, degli stati negativi del corpo e della mente per giungere mediante la ripetizione dell'operazione alla Pietra Filosofale. Coagula: coagulazione degli elementi dispersi nel tutto nella fase "solve", la nuova sintesi degli elementi.
Questo processo si potrebbe applicare alla tormentata storia della Lettonia che come Araba Fenice muore e dalle sue  stesse ceneri rinasce. Dal XIII secolo al XX secolo, la storia della Lettonia è contraddistinta da lunghi periodi di dominazione straniera e da continue lotte per l'indipendenza.
La mostra porta per la prima volta nella città partenopea circa 100 opere tra dipinti, disegni, sculture, installazioni e un film corto. Colori vivi, atmosfere cupe e personaggi suggestivi delineano ogni opera dell’esposizione. Tempo e spazio si legano, sospesi nel silenzio, trasportando lo spettatore in una dimensione surrealistica. Nelle sue opere - attraverso le quali l’artista crea un percorso, coinvolgendo il pubblico in una performance scrittoria - la Timofeeva assume di volta in volta le sembianze di una solenne sacerdotessa, dispensatrice di linfa vitale e ricercatrice dell’assoluto.

In concomitanza della mostra, inoltre, due eventi permetteranno di calarsi nella dimensione onirica propria di Lolita Timofeeva: presso la Casina Pompeiana della Villa Comunale il 18 novembre (ore 17.30) si terrà la conferenza “Arte visiva tra esoterismo e simbolismo. Il movimento dell’anima da Lascaux a Timofeeva” col museologo e storico dell’arte Maurizio Vanni e il professor Claudio Spinelli, alla presenza del Console Onorario della Lettonia a Napoli Roberto Berni Canani; il 2 dicembre (ore 17.30), invece, ci sarà la presentazione di Agnese Palumbo del libro Schischok, scritto dal collettivo Joana Karda (del quale fanno parte la stessa artista e le autrici Claudia Mitri e Vanessa Piccoli).

Breve storia della Lettonia.
Stretto tra Russia, Germania e Svezia il Paese ha avuto una strada lunga e difficile verso la libertà. I primi dominatori di questa terra furono gli Svedesi a metà del XVI secolo cui seguì la lunga dominazione russa iniziata nel 1710 e protratta fino alla prima indipendenza nel 1918 (il 18 novembre). Durante la Prima guerra mondiale, invece, la Lettonia fu occupata dalla Germania.
Negli anni ’20-’30 la Lettonia diviene un moderno Stato occidentale contraddistinto da libertà democratiche, tra cui il diritto di voto alle donne dal 1905, un’economia sviluppata e un livello di istruzione tra i più alti d’Europa.
Durante il secondo conflitto mondiale, la Lettonia è occupata dall'URSS e nel mese di luglio 1941 le truppe naziste entrano a Riga. Nel 1944, quasi al termine della guerra, la Germania si ritira e i Sovietici mantengono il controllo sul territorio lettone. Durante il periodo sovietico, il popolo lettone è riuscito orgogliosamente a conservare una propria identità linguistica e culturale.
Il 21 agosto del 1991, durante il colpo di stato a Mosca, la Lettonia finalmente dichiara restaurata la Repubblica indipendente e l’Italia, insieme alla Comunità Europea, riconosce di nuovo l’indipendenza della Lettonia e degli altri Paesi baltici.
La Lettonia può vantare grandi talenti di fama internazionale: Sergej Ėjzenštejn - illuminato regista de “La corazzata Potëmkin”, il ballerino Michail Baryšnikov , il pittore Mark Rothko, il violinista e direttore d'orchestra Gidon Kremer. Sono tanti i pittori lettoni che hanno trovato l’ispirazione proprio in Italia, tra i quali Ludolfs Liberts, Eduards Kalniņš,  Niklāvs Strunke.

Dal 27 Ottobre 2017 al 02 Dicembre 2017
Castel dell’Ovo
Via Eldorado, 3, 80132 Napoli NA

Orario apertura
Dal lunedì al sabato 9.00 – 18.00
Domenica e festivi 9.00 – 13.30

Informazioni e prenotazioni
T. +39 349 050 9273
T. +39 327 597 8850
kengarags@fastwebnet.it

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