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IL POTERE RITUALE DELLA SCRITTURA

di Giovanni Bollini                                              La raccolta di racconti Sette Storie per l’Anima. Parole come Rimedi si propone di avere di fronte al disorientato lettore del nostro secolo, bersaglio di innumeri segnali provenienti dallo spazio simulacrale dei media, la stessa utilità di una guida Baedeker per i viaggiatori nordeuropei sul percorso spesso in dubbio del Grand Tour settecentesco, o quella ancor più sanguigna di un Barbanera per gli ultimi contadini resistenti e progressivamente immemori dei segreti della terra, nel secondo Novecento italiano. Compendio quasi giornalistico di attualità meditativa, contributi di esperti e tutorial dell’anima, il volumetto risponde ai bisogni di uno spettatore sensibile della nostra realtà, ormai messo in guardia dai troppi segnali del suo disfacimento, e tuttavia bloccato nel limbo stucchevole in cui si mescolano attese millenaristiche e la stopposa consistenza del quotidiano, là dove una progre

Vi piace Matisse? Roma. Scuderie del Quirinale

di Lolita Timofeeva (16 maggio 2015, Roma) Sono all’interno della mostra, ma  ogni volta quando  attratta da un’opera o da un arabesco  mi avvicino - scopro che non è di Matisse. Se decidete di vedere questa mostra, sappiate che le opere di Matisse costituiscono circa il 50% dell’esposizione. Il resto sono i manufatti arabi e africani provenienti dai musei di tutto il mondo. Ed è una meraviglia. Matisse è uno di quelli artisti, le opere dei quali rendono di più sulla carta stampata. Sfoglio il catalogo e ammetto che l’accostamento dei colori gratifica il mio occhio e gli sfondi mi sembrano vibranti. Torno in sala. Ma non trovo lo stesso  effetto sulle tele, il confronto con i capolavori di artigianato esotico evidenzia la trascuratezza della sua pennellata.  Matisse ha una pennellata impacciata e priva di energia. Proseguo ed ecco la parte della mostra che merita un viaggio a Roma per vedere l’arte di Matisse: i costumi teatrali realizzati per “Chant du Rossignol”, la prima

La Fiera del Libro che si svolge in questi giorni a Torino

di Carlo Monaco La Fiera del Libro che si  svolge in questi  giorni a Torino è sicuramente una grande occasione culturale e commerciale. Dalla invenzione dei caratteri a stampa ad opera di Gutemberg fino ad oggi il libro è stato il veicolo principale della diffusione culturale e del dibattito tra le idee. Qualcuno dice che ormai il libro è destinato ad essere soppiantato dai moderni sistemi elettronici di comunicazione e lamenta che i ragazzi di oggi non leggono più e sono travolti dalle nuove forme comunicative riconducibili tutte al "tocca e fuggi" modello Twitter. Io credo, invece , che la verità di questa considerazione sia del tutto parziale. Sicuramente il formato elettronico potrà sempre più sostituire quello cartaceo, ma il libro, quale unità in sé compiuta, di racconto, di analisi o di altro forma comunicativa, non sarà mai abolito. On-line o su carta sempre di libro si tratta. Quando vado  in quel tempio del Libro che è la Biblioteca dell'Archiginnasio di

Un opera di 12 metri dell'artista cinese Zhang Hong Mei alla Biennale di Venezia

Una monumentale opera di 12 metri di lunghezza invaderà gli straordinari spazi dell'Ateneo Veneto per la prima volta concessi all'arte contemporanea. L'opera di Zhang Hong Mei, una delle più importanti artiste cinesi contemporanee chiamata affettuosamente “The queen of art” è stata realizzata direttamente sul luogo. Zhang Hong Mei è la portabandiera dell'orgoglio creativo femminile che anche in Cina come nel resto del mondo, soffre di una disparità di condizioni. L'opera è stata realizzata rivisitando l'antica tecnica delle carte ritagliate usando però tessuti ecologicamente compatibili. Zhang Hong Mei evoca pur con le forme astratte che popolano le sue opere paesaggi o immagini mediate dalle antiche pitture dell'epoca Han; un'epoca fatta di severità e riflessione dove con l'uso di pochi ed essenziali colori, principalmente bianco e nero, creano suggestive visioni. Il suo lavoro, totalmente innovativo e unico nel panoram

SETTE STORIE PER L’ANIMA PAROLE COME RIMEDI

Ogni parola è un canale aperto su qualcosa di inafferrabile e di vasto, ma presente. C’è chi vede di lì  cose. L’idea portante di Sette Storie per l’Anima , pubblicato da Il Ciliegio Edizioni, è quella del potere taumaturgico della parola. Il filo conduttore di questo volume, presente nella collana Spiritualità e Benessere della Casa Editrice, è che raccontando ogni giorno della settimana una storia accompagnata da pratiche "fisiche" di bioenergetica e di qi gong, di cui Costanza Savini, l' autrice, ha maturato una notevole esperienza, si possa esercitare sul corpo e sullo spirito un potere lenitivo sul quel malessere psicofisico più o meno profondamente percepito da molti.  I racconti, mantenendo un registro coinvolgente, affrontano temi complessi e di notevole portata esistenziale, conservano una certa leggerezza e poesia, e con quel  realismo magico" che caratterizza la poetica dell' autrice. Un altro aspetto interessante è la c

Un tè con Lolita Timofeeva. “61mq concept store” presenta “Gioie di Lo’”

Domenica, il 14 di dicembre alle ore 17.00 siete invitati nel salotto  del “61mq concept store” in via F.lli Rosselli 10/a (zona MAMBO). Lolita Timofeeva , l’artista lettone da anni residente a Bologna ( www.lolitatimofeeva.it ) presenterà le sue creazioni realizzate con pietre dure, argento, osso ed altri elementi. La capacità di mescolare diversi ed inaspettati  materiali e simboli rende le sue creazioni esclusive ed uniche. L’artista parlerà della sua passione per le pietre naturali e del fascino dei cristalli, legato non solo a loro colore e aspetto, ma anche alle molteplici virtù e proprietà  che ogni singola pietra può trasmetterci semplicemente con il suo contatto. Info: cell. 339 4455039, 349 7553645 info@61mq.com

"Il comandante del fiume" di Cristina Ali Farah a Bologna nella Libreria Ubik

Venerdì 5 di dicembre   alle ore 18.00 alla libreria Ubik (via Irnerio 27, Bologna) sarà presentato l’ultimo romanzo della scrittrice italo/somala Cristina Ali Farah.   La scrittrice dialogherà con la prof. Giuliana Benvenuti e Pina Piccolo e vi saranno letture di brani dall’opera a cura di Antar Mohamed Marincola e Marina Mazzolani, accompagnati al sax da Stefano Radaelli. Ubah Cristina Ali Farah è nata a Verona da padre somalo e madre italiana. A soli tre anni si è trasferita con la famiglia a Mogadiscio (Somalia), dove è rimasta fino allo scoppio della guerra civile nel 1991. Fuggita dal paese, dopo alcuni anni trascorsi a Pécs (Ungheria) è tornata in Italia e si è stabilita a Roma. Oggi vive a Bruxelles. Ali Farah collabora con varie testate, tra cui «Internazionale», «la Repubblica», «Giudizio Universale». Il suo romanzo d’esordio, Madre piccola ](Frassinelli) – sviluppato da un racconto vincitore del concorso Lingua madre al Salone Internazionale di